Hamo si mette in contatto coi figli, organizza il matrimonio della nipote e conosce Nina. La figlia di questa racconta alla madre di riuscire a mettere da parte un po' di soldi suonando il pianoforte in un albergo e raccogliendo mance, celando così l'attività di prostituta che è ridotta a praticare per portare avanti la famiglia.
Hamo e Nina, vedovi e poveri, sono costretti a vendere i loro affetti più cari quando le loro possibilità di tirare avanti la baracca s'infrangono: Hamo contava su uno dei suoi figli, trasferitosi a Parigi, ma ancora senza lavoro, e comincia vendendo un armadio, quindi un televisore e infine una divisa da militare, mentre Nina, resasi conto dell'attività della figlia e dell'impossibilità di andare avanti in questo modo, è costretta a vendere il pianoforte.
Ma proprio la scelta di Hamo, infine, di non vendere il pianoforte, porta alla luce il valore di ottimismo che il film vuole evidenziare, e di rinascita oltre il declino.